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16 Aprile 2020
15 - IL CONCETTO DI AIUTO IN EMERGENZA: L’aiuto, secondo il punto di vista psicologico, è concepito come un processo di relazione che tende a facilitare lo sviluppo e la promozione delle risorse personali;
affinché le persone possano superare, nel modo più autonomo possibile, le situazioni di crisi che si presentano. Quindi, se l'obiettivo della relazione di aiuto consiste nel rendere la persona capace di mobilitare le proprie risorse interne, le abilità di aiuto, pur nelle diverse competenze professionali, sono i veicoli che ne facilitano l'adempimento. L’aiuto deve procedere sostenendo, progressivamente, tutte le dimensioni, fisica, emotiva e cognitiva, che appartengono all'individuo. Per questo motivo, è necessario anche sostenerlo emotivamente, affinché il comportamento, le parole di conforto e di comprensione spingano l'individuo a calmarsi e lo motivino alla collaborazione. Ci si mette in relazione con le persone bisognose di soccorso e sostanzia questa relazione di aiuto tramite la "comunicazione", in tutti i suoi aspetti (comunicazione verbale e comunicazione non verbale). Le capacità comunicative consentono il coinvolgimento della persona aiutata tramite l'abilità di prestare attenzione; che traduce la disponibilità incondizionata di osservare e ascoltare l'altro, a comunicargli il proprio reale interesse per le sue condizioni, a raccogliere quelle informazioni, verbali e non verbali, necessarie per conoscere la situazione del soggetto ed elaborare una adeguata risposta. Una risposta corretta rafforzerà le basi del processo di aiuto e indurrà ad "agire", collaborando per risolvere la crisi. Nello specifico, il primo passo per creare una relazione di aiuto, è quello di dimostrare un caldo interesse per la persona che si ha di fronte, accettando, pazientemente e incondizionatamente, ogni suo aspetto. Chi aiuta deve guadagnarsi la fiducia della persona in difficoltà, condividendo un percorso e offrendo un supporto psicologico e fisico.
L'empatia consiste nella percezione corretta dello schema di riferimento dell'altro, ovvero tentare di mettersi nei panni dell’altro, in modo tale che, dentro di lui ci sia una rappresentazione della realtà, quanto più vicina a quella presente dentro l'altra persona.
