Cannavaf_miniPubblichiamo la sintesi della lezione di Psicologia dal titolo "Chi c'è nella mia testa? Cosa determina il modo di pensare, scegliere e decidere?" tenuta dal dr. Francesco Cannavà giovedì 15 dicembre 2022 presso l'Aula Magna dell'Istituto "A. Ruiz.

Quando operiamo una scelta, prendiamo una decisione, valutiamo la realtà o pensiamo, siamo sicuri che lo facciamo autonomamente e indipendentemente da ciò che ci circonda?Cannavaf1

Un secolo di psicologia ci ha spiegato che un’influenza esterna c’è sempre, in forma consapevole, ma più spesso inconsapevole, che guida la scelta del lavoro, della scuola… persino del partner. Così può essere utile fare una panoramica di cosa condiziona l’individuo dalla nascita alla morte.

Alla nascita il bambino non ha pensiero consapevole e dominano emozioni confuse, istinti e bisogni primari. L’interazione con i genitori nel corso della crescita determina la percezione cosciente di sé e delle figure di accudimento, che cominciano ad inviare segnali d’affetto accompagnati da considerazioni verbali che indurranno il piccolo a pensare di sé in modo dipendente da quello che pensano di lui mamma e papà. Così un bambino considerato importante si sentirà tale, considerato intelligente si sentirà tale, considerato bello si sentirà tale… e si comporterà di conseguenza.

Poi, a condizionarne i bisogni, interverranno la televisione, con le sue seduttive pubblicità e successivamente internet e i suoi mille volti social e Cannavaf2d’intrattenimento che ormai entrano nella vita dei bambini in forma estremamente precoce e spesso poco monitorata.

Crescendo i pari gli insegneranno che quello che ha creduto fino alla preadolescenza è il frutto dell’amore genitoriale e delle loro aspettative su di lui, ma la società dei pari lo vede con occhi diversi e il suo bisogno di un ruolo in questa nuova società extrafamilire lo porta a fare pensieri diversi, ad avere bisogni diversi: la cartella come quella dei compagni, fare lo sport che fanno gli amici, avere la felpa che hanno i “tipi giusti” del gruppo. Tutto questo spesso pensando diversamente dai genitori e per questo cominciando ad andarvi in contrasto per affermare sé stesso, anche attraverso un linguaggio intriso di parole gergali tipiche del gruppo a cui si vuole appartenere. Un sé stesso apparentemente autonomo e indipendente mentalmente, Cannavaf5ma in realtà molto più condizionato dal contesto sociale dei pari di quanto il ragazzo sia disposto ad ammettere. In questa fase elementi di condizionamento di pensiero e scelte saranno oltre i genitori, gli insegnanti, i voti scolastici, gli amici, gli influencer di internet e i social, alcuni dei quali in grado di generare e mantenere comportamenti specifici e scelte precise.

L’adolescenza è la fase di totale trasformazione in cui il SÉ prende forma in modo più complesso e strutturato e in cui l’interazione sociale è fondamentale per lo sviluppo dell’individuo col suo carattere, il suo temperamento e la sua personalità, ma dentro la convinzione talvolta ansiogena di essere individui unici, si Cannavaf7cela ancora il bisogno di appartenenza al gruppo, che è la matrice dell’omologazione. Spesso l’adolescente è in conflitto tra il distinguersi e l’omologarsi. Tra l’essere unico col rischio di essere solo e incompreso o rifugiarsi nel gruppo. Talvolta la scelta individuale necessita di una determinazione e di un’autostima che nell’adolescente non è ancora ben strutturata.

Il risultato sono le mode, che portano ad avere tutti lo stesso motorino, lo stesso casco, bere la stessa bibita ecc. Anche in questa fase internet ha un potere condizionante enorme attraverso i social, ma comincia a farsi spazio anche l’informazione, i telegiornali e le scelte culturali, che spesso sono il prodotto dell’estrazione familiare e delle dinamiche familiari.

L’età adulta dovrebbe essere caratterizzata da una certa autonomia di pensiero e decisione, ma pulsano nell’animo umano ancora i bisogni di appartenenza, d’affetto, di relazione, di affermazione sociale, affiancati da nuove paure prodotti da ruoli nuovi (una madre ha delle paure che da donna non aveva, un professionista ha delle preoccupazioni e dei bisogni che da studente non aveva). A condizionare il modo di pensare e di scegliere degli adulti sono quindi i ruoli familiari a cui si assurge (genitori, zii, nonni, dopo essere stati figli e nipoti), le aspettative sociali, le esperienze di vita imCannavaf6portanti (positive e negative), le esperienze di vita familiare su cui si costruiscono le famiglie discendenti, la comunicazione politica, l’informazione e gli eventi sociali (crisi, pandemie, guerre). Questo complesso sistema di stimoli e informazioni che ci bombardano quotidianamente, mette costantemente i nostri bisogni, le nostre emozioni e i nostri pensieri in discussione facendoci operare scelte talvolta difficilissime come scegliere un vaccino, eleggere un rappresentante politico, cambiare lavoro ecc… ecco quindi che un padre sceglie una macchina in funzione delle dimensioni di un passeggino, o che una mamma sceglie un lavoro nella stessa città in cui vive.

Cannavaf3Nella terza età permangono bisogni ed emozioni alla base delle scelte, affiancati dalla grande esperienza di vita. Così spesso l’anziano si ritrova a fare scelte anche importanti spinto dal bisogno di acquisire nuove competenze in un’epoca tecnologica che corre veloce, senza però perdere quelle acquisite in una vita; riscontra più forte che mai il bisogno di relazione con l’altro e il bisogno di autonomia, spesso accompagnato dal timore di perderla. L’esperienza della fragilità porta talvolta ad una diversa valutazione dei rischi, come ci ha insegnato il covid 19.Cannavaf4

Rispetto proprio a questi bisogni una realtà come l’Unitre è una risposta socialmente importantissima con effetti benefici sulla mente e sullo spirito.

Riassumendo: la parte più profonda, personale e individuale, che accompagna l’individuo dalla nascita alla morte, è rappresentata dagli istinti umani, poi dai bisogni primari, quelli legati alla sussistenza della persona, alla relazione con l’altro e all’autodeterminazione di sé; infine dalle emozioni (amore, affetto, paura, rabbia). Pensieri, desideri e bisogni secondari sono costantemente condizionati dal contesto, dal mondo che ci circonda, fatto di persone, di eventi di esperienze che modellano il nostro pensiero, indirizzano i nostri desideri e talvolta fanno nascere bisogni. Si può dire che ogni uomo, anche nel suo profondo, è il prodotto della società in cui viene al mondo.

Francesco Cannavà

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