Pubblichiamo un sunto della tesi di laurea della D.ssa Natalia Tringali, che ha presentato in aula il 24 novembre 2011. Questa tesi è la prima di un ciclo di quattro tesi rientranti nel progetto dell'Unitre "Valorizzazione delle tesi di laurea relative al nostro territorio".
 
Curriculum vitae di Natalia Tringali

tringaliNatalia Tringali nasce ad Augusta il 31 maggio 1980, si laurea in Scienze Naturali presso l'Università degli Studi Catania nel 2004, e successivamente frequenta un corso di Formazione Tecnica Superiore per Addetto al Monitoraggio Ambientale, conseguendo la relativa qualifica nel 2007.

Il vivo interesse per il principale patrimonio naturalistico della sua città, le Saline Megaresi, la porta a sviluppare la sua passione per la botanica e l'ornitologia in particolare, nonché per la fotografia naturalistica.

Si dedica ad attività di collaborazione e divulgazione scientifico-naturalistica presso associazioni naturalistiche, enti e studi professionali; si impegna a seguire progetti didattici nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio; lavora come guida naturalistica presso le riserve dell'Azienda Foreste Demaniali della provincia di Siracusa.


LE SALINE MEGARESI, PROBLEMATICHE DI TUTELA E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE

Il primo passo per accostarci ad un sito particolare le Saline Megaresi è conoscerle sotto un profilo geografico, geologico e climatico, perché la stessa ragion d'esser delle Saline risiede in una rara concomitanza di questi tre elementi che si intrecciano:

« [...] Vasti bacini di esigua profondità, con fondo impermeabile e regolare, comunicanti col mare senza che perciò il moto ondoso possa interessarli; siccità persistente per almeno un quadrimestre, accompagnata da forte soleggiamento e buona ventilazione, sì da consentire la totale evaporazione delle acque nei bacini, con conseguente deposito del cloruro di sodio in cristalli. […].Oltre che alla foce del Mylas - poi Mulinello - e sull'istmo di Thapsos - poi Magnisi - la Natura concentrò due di questi bacini nell'arco costiero posto a corona della penisola Xifonia. [...]» da Tullio Marcon, 1976. È così che si sono delineate le Saline, note già a Plinio il Vecchio nel I secolo a. C. e da lui attribuite a Megara, a suo tempo unico insediamento abitativo sulla costa.

Il vasto complesso delle Saline Megaresi che un tempo si dispiegava da levante a ponente della città di Augusta, quasi ininterrotto fino all'attuale contrada di Punta Cugno, è stato molto ridimensionato dall'intervento dell'uomo e comprende le attuali: Saline Regina, Saline Migneco-Lavaggi e Saline del Mulinello.

Studi geologici hanno documentato che gli strati superiori, affioranti, di rocce nel sito in esame sono argille, limi e limi sabbiosi: questi conferiscono impermeabilità al fondo dei bacini.

Il clima è mite, con estati calde e secche ed inverni freddi e piovosi; i venti più frequenti soffiano dalle direzioni SE-NE e W-SW, queste sono le condizioni idonee all'evaporazione regolare dell'acqua e il susseguente deposito del sale cloruro di sodio.

Alcuni dei canali che mettono in comunicazione le saline ed il mare risultano ancora funzionanti, anche se soggetti ad interramento naturale.

Con queste premesse possiamo esaminare come la vita vegetale e animale si è insediata e organizzata in questo ambiente.

Le aree umide costiere caratterizzate da acque salmastre accolgono una flora molto particolare e specializzata: ciò dipende dal contenuto in cloruro di sodio dell'acqua che è pari a circa 30g/l, poco inferiore a quello del mare, 36-38g/l, che ostacola la vita a molte specie, ma permette ad altre, le alofite, di prosperare.

Al momento si contano 125 specie censite, dalle alghe alle piante terrestri adattate alla vita in terreni salsi sommersi, in modo permanente o temporaneo, dalle piante idrofile, come i giunchi, a specie tipiche della macchia mediterranea, come l'olivo, e una varietà di piante proprie di terreni impoveriti, rimaneggiati, degradati da pascolo ed incendio.

Secondo la durata del periodo di sommersione delle superfici e il grado di salinità del suolo, la flora si organizza e struttura in associazioni vegetali che assumono la forma di “cinture” più o meno concentriche.

I tratti più interni dei pantani, soggetti ad un periodo di sommersione molto prolungato, ospitano un'associazione alofila, annuale e vigorosa quale il Salicornieto.

Questo cede il posto, in posizioni più esterne ed elevate ad associazioni alofile perenni come il Sarcornieto ed l' Artrocnemeto, e progressivamente ad associazioni sempre meno alofile, fino ad evolvere, nei terreni limitrofi, ad associazioni di garìga e macchia mediterranea.

Queste in realtà non sono ben sviluppate a causa della eterogeneità e povertà del suolo, caratterizzato per lo più da materiale di riporto, inerti, ecc. e da attività antropiche quali il pascolo.

Sotto il profilo faunistico, si spiega la varietà della vita animale, si ricordano le principali presenze di anfibi e rettili, mammiferi ed in particolare di uccelli.

L'avifauna è l'aspetto più appariscente della vita delle Saline: uccelli residenti e soprattutto migratori, di stagione in stagione, nel corso dell'anno, si avvicendano offrendo uno spettacolo vario e colorato.

Le  specie finora segnalate sono 140: dai gabbiani al raro falco pescatore, dai numerosi aironi alle minacciate rondini mare; specie che vantano un favorevole stato di conservazione e specie in sfavorevole stato di conservazione, inteso a livello europeo.

Il grande pregio delle aree umide non è solo nella ricca e complessa vita che accoglie, sia sotto il profilo floristico che faunistico, ma anche per il suo ruolo di regolatore: dei flussi delle acque, dei cicli degli elementi chimici, della protezione del suolo ed altri ancora.

Un'ampia normativa internazionale ed europea tutela le aree umide, sotto il profilo floristico-vegetazionale e/o faunistico, infatti le Saline di Augusta sono riconosciute Zona di Protezione Speciale (Direttiva Uccelli 79/409)e Sito d'Interesse Comunitario (Direttiva Habitat 92/43): codice sito ITA090014.

Lo stato di precarietà ed incuria in cui si trovano le Saline di Augusta rende necessario un intervento di risanamento e riqualificazione dell’area, al fine di preservare un habitat delicato.

Si dovrebbe procedere ad una serie interventi volti alla bonifica del sito; al controllo e risoluzione dei fattori di disturbo (esercizio della pastorizia e dell’attività venatoria, randagismo, traffico urbano, inquinamento) su flora e fauna; al censimento e al monitoraggio delle specie presenti, per studiare l'evoluzione del sito, sotto il profilo floristico e faunistico; rimettere in funzione il sistema di canali mare-salina: controllando il livello idrico e la salinità delle acque si favorirebbe lo sviluppo della vegetazione alofila ed, allo stesso tempo, si creerebbe una maggiore varietà di condizioni atte a soddisfare le esigenze delle diverse specie di uccelli acquatici.

Oltre tutto questo, c'è la promozione di una campagna di sensibilizzazione della popolazione locale mediante attività di birdwatching, con la collaborazione di appassionati o esperti ornitologi, e la fruizione consapevole da parte di cittadini, turisti, appassionati.

                                       D.ssa Natalia Tringali

Il Presidente Dott. Giuseppe Caramagno ringrazia La D.ssa Natalia Tringali per il suo intervento.

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