Antologia di pensieri e ricordi in prosa

Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.

 

 


tessera guidoIl nostro socio Guido Mendola, vuole farci partecipi di alcune sue riflessioni mettendo a confronto i tempi della sua gioventù con quelli moderni.

Una mattina, accendendo la TV per vedere i programmi della giornata, come faccio sempre, mi sono  imbattuto in una trasmissione che parlava del ruolo dei maestri elementari.

A questo punto mi è tornato alla mente il mio, ormai fu, maestro di V°  elementare Giuseppe Murè che ricordo con tanto affetto e stima.

Era un uomo di media statura e mingherlino.

Il primo giorno di scuola, io ero allora un ragazzino di dieci anni, presentandosi in classe mi diede l’impressione di essere un uomo severo; col passare dei mesi scoprii, invece, che era molto sensibile e umano nei nostri confronti, proprio come un secondo padre.

Da lui e da mio padre ho imparato molte cose che nel corso della vita mi hanno insegnato a vivere.

Da mio padre ho imparato il mestiere che mi ha dato da vivere dignitosamente, l’onestà con le persone, la sincerità e la morale.

Dal mio maestro ho appreso il rispetto per il prossimo e per le cose comuni, l’amore per il proprio paese e le Istituzioni.

Nel frattempo, crescendo, si era instaurato un rapporto di pura amicizia, quando ci si incontrava fuori, scherzosamente, lo salutavo chiamandolo professore, lui mi rispondeva con un sorrisetto ironico. Che bei ricordi!

Ora cammino per le strade e non mi riconosco più, non riconosco la città, non riconosco più i giardini pubblici, una volta vanto della città, adesso sembra una foresta sporca, nelle aiuole, al posto dei fiori, trovasi bottiglie di birra e spazzatura.

E non parliamo del traffico automobilistico, macchine in doppia fila o sui marciapiedi e non si vede l’ombra di un vigile.

E cosa dire dell’educazione dei ragazzi! Un pomeriggio mi trovavo in via Lavaggi quando ho visto quattro ragazzine, di non più di 14 anni, strappare un manifesto murale e buttarlo a terra, mi sono permesso di applaudire in modo ironico, non l’avessi mai fatto, mi hanno mandato letteralmente a quel paese.

Ora mi chiedo: di chi è la colpa di tutto questo?

Di noi genitori, della scuola, delle leggi o delle Istituzioni?

Se potete, datemi una risposta. Grazie.

                                 Guido Mendola


Commenti 

 
#3 Giovanni Spinali 2012-05-22 18:55
Perchè non leggiamo obiettivamente i fatti?
Guido la tua generazione ha creato tangentopoli,la mia bunga-bunga,gratta e vinci,veline,ar ricchimento a tutti i costi,tralascia ndo valori quali lo studio,la famiglia,il lavoro il credere negli ideali.Di chi è la colpa di come ci siamo ridotti come nazione?Non certo dei giovani che sono vittime del sistema che hanno ereditato.E allora .....Ragioniamo e andiamo oltre le colonne d'Ercole!!!!!
 
 
#2 Lina Di Grande 2012-05-20 18:35
Guido,ripondere alla tua domanda è molto difficile, per me la colpa è di tutti noi e di tutto quello che oggi ci circonda ,la famiglia,la società, non danno grande esempio di valori e di rispetto.Non voglio generalizzare,m a i tempi sono molto diversi dai nostri,a noi bastava poco per essere contenti.Oggi è molto difficile fare i genitori,perchè i ragazzi non si accontentano più,ma credo che hanno bisogno di vedere accanto a loro buoni esempi di vita,e noi, nonni ,insieme ai genitori possiamo dare un piccolo aiuto alla loro crescita morale e sociale,perchè la famiglia è l'istituzione più importante che dà le basi per la vita. La scuola e la società, dovrebbero fare il resto con impegno e onestà, per l'avvenire dei nostri giovani.Speriamo bene.....Lina.
 
 
#1 Carmela Bonfiglio 2012-05-20 09:31
Ciò che lei ha scritto Guido, è la realtà che oggi , purtroppo, siamo costretti a vedere ed a vivere.
L'educazione, la famiglia sono delle basi importanti per i figli; ma questo purtroppo, per l'epoca in cui viviamo, non è suffuciente.
Oggi non ci sono bravi o cattivi genitori, ma genitori fortunati o meno.
Si dà ai figli il massimo..., ma la società, l'epoca in cui viviamo contamina tutto ciò che seminiamo.
Dobbiamo augurarci sempre, col cuore in gola, che i figli possano crescere sempre con i valori che gli abbiamo trasmesso....guardandoli crescere da lontano, perchè noi siamo gli archi e loro sono le frecce.
Carmela.
 

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