Antologia di pensieri e ricordi in prosa
Questa rubrica raccoglie gli scritti di prosa ricordi o racconti dei soci-alunni dell'Unitre.
17 Luglio 2013
Salve amici dell'Unitre, sono sempre io, quella che lo scorso anno ha perso il vestito a mare; ora, però, ho perso qualcosa di più di un vestito: ho perso di vista qualcosa di più importante.
Adesso mi spiego: qualche giorno fa mi sono recata a Siracusa con mia figlia Barbara e i miei nipotini Simone e Giulia perché dovevamo recarci all'INAIL. Dopo aver sbrigato l'impegno abbiamo pensato bene di andare al mercato del pesce.
C'era un caldo infernale, infatti si superavano i 30°. Camminavamo a passo svelto anche perché io, poi, dovevo recarmi alla TELECOM. Siamo passati davanti agli scavi del Tempio di Apollo, e andavamo lesti lesti senza guardare e così, come noi, facevano anche i locali cittadini. Da lontano, invece, si avvicinava un gruppo piuttosto consistente di turisti che non vedevano l'ora di fermarsi ad ammirare gli scavi.
Voi mi direte: “e allora?”.
Due sono state le mie considerazioni: le bancarelle degli ambulanti con mercanzia varia, poste proprio di fronte agli scavi. Era qualcosa che strideva in modo esagerato: l'antico col moderno!
L'altra considerazione è stata che per colpa del tempo frenetico che ci attanaglia e che scandisce le nostre giornate io, così come altri, non ho mai 5 minuti per godermi le meraviglie che ci hanno tramandato i nostri avi.
Ho fatto quindi un mea culpa in quanto era l’occasione per spiegare ed illustrare ai miei nipoti ciò che di bello abbiamo qui da noi. Infatti, mentre noi non ci facciamo più caso, i turisti vengono da ogni parte del mondo per godere di così tanta storia e grandezza!
Comunque faccio ammenda e prometto di andare al più presto a Siracusa con i miei nipoti per fare la turista. È giusto che ci sia questa contaminazione tra antico e moderno.
Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere.
Notizie sul tempio di Apollo: è del VI secolo a.c., è un tempio dorico, il più antico della Sicilia. Subì diverse trasformazioni. Fu chiesa bizantina di cui conserva la scalinata frontale e tracce di una porta mediana. In seguito divenne una moschea islamica e successivamente fu costruita una chiesa Normanna del Salvatore che venne inglobata in una cinquecentesca caserma spagnola, ed ancora in edifici privati danneggiando la primaria struttura. Fu riscoperto intorno al 1860 e venne riportato alla luce grazie agli scavi di Paolo Orsi fra il 1938 e il 1942.
Chiaramente mi sono documentata.
Angela Gulino.
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