Anziano1_1919 - PRIMO IMPATTO CON L’ANZIANO E COL DISABILE: A fronte di un’autonomia residua del soggetto anziano o disabile, per intero garantita dal supporto della famiglia che si fa carico, da sola, del soddisfacimento dei suoi bisogni primari, dall’altro lato c’è un quadro di relazioni e rapporti sociali del tutto mortificati.

L’obiettivo fondamentale è di allargare la rete relazionale delle persone anziane o disabili facendole uscire dall’isolamento e dalla selettività che caratterizza i loro rapporti quotidiani e favorire l’integrazione e l’aggregazione degli stessi nel contesto sociale, con l’ausilio di mezzi informatici o per telefono; nonché di offrire un efficace supporto alle famiglie. L’obiettivo è quello di migliorare lo stile di vita dei disabili e degli anziani; istaurando con loro un rapporto fiduciario, amichevole che li possa stimolare e rendere più autonomi.

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20 - RELAZIONARSI CON L’ANZIANO O COL DISABILE: Anziano_2_20Chi aiuta deve usare i propri occhi per osservare l'altro, ne osserva attentamente l'aspetto ed il comportamento. Osservare consente di dedurre la condizione e i sentimenti della persona che si ha davanti, si osservano tutti quei comportamenti esterni (la postura, la cura della persona, i movimenti del corpo, le espressioni del viso), che possono fornire utili indizi per comprendere il suo stato interiore. Chi aiuta, comunica attenzione psicologica con tutti i suoi modi di fare e tutte le sue espressioni e quando riesce a manifestare costantemente un atteggiamento di attenzione, comunica interesse.

La componente fondamentale di un atteggiamento di attenzione è l'abilità di ascolto. Più si è attenti e meglio si riesce ad ascoltare gli indizi dell'esperienza dell'altro. Bisogna concentrarsi su di lui e assorbirne i messaggi, facendo attenzione ai temi ripetuti, che segnalano le preoccupazioni principali della persona. Bisogna prestare attenzione al suo comportamento, ascoltare attentamente le sue parole e, adottando un approccio empatico, cercare di capire che cosa prova.