Guido_MendolaCarissimi amici Unitrini,

sono stato contattato a scrivere una mia riflessione su quando sta succedendo nel mondo del coronavirus; ma di esso, cosa posso dire che già non sappiamo.

Dico solo che mi mancano le domeniche a pranzo con i miei, anche se ci vediamo tramite collegamenti in videochiamata.

Mi mancano le lezioni il lunedì e il giovedì, il corso di computer il mercoledì, anche se Salvo Ponzio ci dà dei suggerimenti per continuare ad esercitarci.

Mi manca il canto con tutto il coro e il maestro Josè, e poi, mi mancate tutti voi anche se il socio coordinatore del gruppo Carmelo Addia, mandandoci motivi di canzoni tutti i giorni, ci fa dimenticare per qualche minuto quello che stiamo vivendo, e di ciò lo ringrazio.

Di certo la nostra vita è cambiata. Quando si potrà tornare alla normalità della vita, spero al più presto, essa certamente non sarà come prima.

Fatto questa premessa, dico che chi mi conosce, sa bene che mi piace stare in compagnia, ma anche lo stare da solo non mi pesa tanto.

La mattina quando mi alzo programmo la giornata. Ad esempio, nei giorni scorsi con del materiale trovato in garage, ho costruito una specie di mobiletto per coprire le bombole del gas poste nel balcone del cavedio.

Quando le giornate sono assolate, nel corso della mattinata, passeggio nel balcone per circa mezz’ora nel silenzio totale e, ascoltando il rumore delle onde sulla spiaggia, compilare qualche pagina del cruciverba, o vedendo dei cd di operette di cui ne ho una serie. Nel pomeriggio, dedico qualche oretta al pc facendo delle ricerche sulle città italiane, sulle varie razze di cavalli, cani e ricerche varie.

Il 24 scorso, giorno del nostro 55° anniversario di matrimonio, per la prima volta in tanti anni, mi sono rammaricato: ho provato tristezza non potendo regalare a mia moglie dei fiori, ma dei cioccolatini.

Quando tutto sarà tornato alla normalità, con l'aiuto del buon Dio, crederemo tutti di aver fatto un brutto sogno.

Mi mancate tutti.

Un abbraccio,

Guido