Sergi_tesseraPubblichiamo una sintesi della lezione tenuta lunedì 3 febbraio 2020 dalla professoressa Maria Giovanna Sergi, dirigente scolastico, sul tema "David Copperfield - Charles Dickens e la Londra Vittoriana".

La nostra conversazione di questa sera si basa su un famosissimo romanzo dell’Ottocento Inglese, David Copperfield, scritto da Charles Dickens. Per poter comprendere realmente l’opera, è necessario delineare il periodo storico e sociale in cui l’autore visse: è quindi necessario introdurre quella che viene definita Età Vittoriana. 1

Per epoca vittoriana (o età vittoriana) si intende comunemente il periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della regina Vittoria del Regno Unito, cioè dal 20 giugno 1837 fino alla sua morte, avvenuta il 22 gennaio 1901. Definita in base alle sensibilità e alle preoccupazioni politiche, talvolta si considera l'approvazione del Reform Act 1832 come l'inizio dell'epoca vittoriana. Questi decenni furono caratterizzati da una situazione di relativa pace tra le grandi potenze (sulla base di quanto stabilito dal Congresso di Vienna), da un incremento delle attività economiche, da una "raffinata sensibilità" e da una forte fiducia nazionale verso il proprio Paese.

2Vittoria salì al trono a soli 18 anni, nel 1837. Nel 1840 sposò Alberto, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, suo cugino. Anche se il matrimonio ebbe motivazioni politiche, fu un'unione felice, da cui nacquero nove figli: la primogenita fu Vittoria Adelaide Maria Luisa, più tardi imperatrice di Germania, mentre il primo maschio fu Alberto Edoardo, che salì al trono con il nome di Edoardo VII. Le posizioni conservatrici del principe Alberto influenzarono le idee politiche della regina; dopo il 1841, quando il governo Melbourne cadde, Vittoria divenne una sostenitrice ed alleata del partito conservatore. Negli ultimi vent'anni di regno, la popolarità di Vittoria presso tutte le classi sociali raggiunse i massimi livelli. Considerata un esempio di onestà, moralità, patriottismo e dedizione alla famiglia, Vittoria fu il simbolo vivente della solidità dell'impero britannico. Durante il suo regno, durato sessantatré anni, l'Inghilterra conobbe un periodo di prosperità senza precedenti, di cui trasse beneficio la classe media.

Nel XIX secolo la Gran Bretagna vide un enorme incremento della popolazione accompagnato da una rapida urbanizzazione stimolata dalla rivoluzione industriale. Le campagne si svuotarono e la maggior parte della popolazione si riversò nelle città più industrializzate. Il gran numero di persone non specializzate e in cerca di lavoro contribuiva a mantenere le paghe appena al livello di sussistenza. Le abitazioni disponibili erano scarse e costose, spesso in sovraffollamento. Questi problemi erano ovviamente enormi a Londra, dove la popolazione cresceva a velocità record. Grandi case venivano trasformate in appartamenti e casamenti, e mentre i proprietari non provvedevano alla ristrutturazione di queste residenze, comparivano i bassifondi (slums). Il giornalista inglese Kellow Chesney descrisse la situazione in questi termini: "Orribili bassifondi, alcuni di questi estesi per ettari, alcuni non più che recessi di miseria oscura, costituiscono una parte notevole della metropoli... In case grandi, un tempo belle, trenta o più persone di tutte le età possono vivere in un'unica stanza" (The Victorian Underworld, Penguin London, 1970)

L'età vittoriana divenne nota per l'impiego di minori in fabbriche, miniere e come spazzacamini. Il lavoro minorile, spesso nato a causa di ristrettezze economiche, giocò un ruolo importante fin dall'inizio della Rivoluzione industriale: Charles Dickens per esempio, lavorò all'età di 12 anni in una fabbrica di lucidi da scarpe, poiché suo padre si trovava in prigione per debiti. Nel 1840, soltanto il 20% dei bambini di Londra possedeva una qualche scolarità. Intorno al 1860 circa la metà dei bambini d'età compresa tra 5 e 15 anni frequentava la scuola (compresa la Scuola domenicale).

Con la crescente passione per la lettura, nel XIX secolo il romanzo non è più relegato al ruolo di passatempo per donne o per scrittori disoccupati, ma una vera e propria carriera per personaggi come William Makepeace Thackeray, le sorelle Brontë, e soprattutto lui, Charles Dickens (1812-1870). I suoi romanzi sono un susseguirsi di graffianti denunce della società in cui vive – dalla povertà al lavoro minorile, dalla prostituzione al sovraffollamento. Ma è soprattutto Londra che con Dickens diventa protagonista, e ancora oggi è quasi impossibile dissociare la Capitale dalle descrizioni di colui che l’ha tanto amata.

3Scrittore ma anche giornalista, Charles Dickens è una vera star dell’Europa vittoriana. Secondogenito di undici figli, a dodici anni viene costretto a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe per ripagare i debiti del padre, finito in galera. Insomma, il grande narratore inglese non ha inventato nessuna delle disavventure occorse a Oliver Twist o David Copperfield: i suoi romanzi raccontano il lato oscuro di una Londra che lui conosce bene, in piena rivoluzione industriale, tra sfruttamento e progresso, miseria e prestigio.
Dickens è dunque il cantore di Londra, ma i suoi libri uscivano a puntate attesi con grande trepidazione in tutta Europa e in America. Prima di scrivere, era solito fare lunghe passeggiate, anche di notte, tra il rumore delle fabbriche e i quartieri ricchi. Per questo, come spiega George Orwell, le atmosfere cittadine dickensiane sono ancora così vivide: "Quando Dickens descrive una cosa una volta, la si ricorda per tutta la vita". Oltre al lato socialmente impegnato dell'autore, Dickens è anche maestro di ironia e satira: indimenticabili le bizzarre caricature del Circolo Pickwick e degli altri scritti d’esordio. La vera grandezza di Dickens sta però nell'attualità dei suoi romanzi e nella modernità dello stile narrativo.

David Copperfield è una delle commedie umane più lette d’ogni tempo. E difficilmente si trova in letteratura una descrizione più efficace del mondo visto dagli occhi di un bambino. "Di tutti i miei libri", diceva Dickens, "amo soprattutto David Copperfield." E si sa anche il perchè. Questo romanzo è considerato una sorta di fiction autobiografica: il racconto retrospettivo della vita di David ricorda da vicino molte delle peripezie vissute dal vero Dickens tra infanzia e maturità.

David è un ragazzo orfano, che ha perso il padre quando era ancora in fasce. Trascorre la sua infanzia serenamente con sua madre e la governante Peggotty. La madre però si sente sola e con la grossa responsabilità di crescere un bambino pertanto decide di sposare Mr. Murdstone quando David ha sette anni. Il patrigno è una persona molto severa e non perde occasione per picchiarlo ed umiliarlo, inoltre porta a vivere con sé anche la sorella Miss Jane, dal carattere ancora peggiore. A causa dell’esuberanza infantile di David, il ragazzo viene mandato in collegio, ambiente altrettanto ostile ma dove conosce tanti amici tra cui Steerforth, che gli resterà sempre accanto.

Purtroppo, la madre di David muore anche per colpa delle pressioni subite dal marito e da Miss Jane e David si ritrova solo al mondo. Il suo patrigno decide di mandarlo a lavorare in una fabbrica a Blackfriars, dove il ragazzo è costretto ad una vita durissima, fatta di dura fatica e stenti. Il ragazzo decide di scappare e si rifugia a Dover, dove vive la zia Betsey Trotwhood, che lo aiuta a sistemarsi presso l’avvocato Wickfield e a terminare gli studi.

Qui David diventa il confidente della figlia dell’avvocato, la dolce Agnes e vive le sue prime storie d’amore: prima con la giovane Emily e poi con Miss Dora, che sposa qualche anno dopo aver trovato un’occupazione. Dora però muore a causa di un aborto spontaneo e David Copperfield si ritrova come unico sostegno la dolce Agnes. Scopre di provare un sentimento per lei e dopo qualche tempo i due si sposano e avranno quattro figli.

4David Copperfield in TV David Copperfield è uno sceneggiato televisivo italiano in otto puntate diretto da Anton Giulio Majano, trasmesso fra il 1965 ed il 1966 sull'allora Programma Nazionale RAI. Le puntate della fiction, ricavata dal romanzo omonimo di Charles Dickens - in un periodo in cui la maggior parte di questo genere televisivo era costituita da sceneggiati ricavati da capolavori della letteratura internazionale - vennero messe in onda dal 26 dicembre al 13 febbraio successivo.

Lo sceneggiato - che utilizzava musiche di Riz Ortolani e costumi di Pier Luigi Pizzi, con attori molto famosi nei vari ruoli - ebbe molto successo (quindici milioni di spettatori a puntata), per cui è stato replicato in seguito più volte. La realizzazione è una fedele trasposizione televisiva dell'omonimo romanzo di Charles Dickens. La storia comincia con il racconto dell'infanzia di David con le sue dure esperienze: il secondo matrimonio della madre, i maltrattamenti del patrigno Edward Murdstone, il collegio, la morte della madre, il lavoro a Londra e la fuga dalla zia Betsey.

Seguono poi le vicende di David adulto: il lavoro, il matrimonio con Dora e, dopo la morte di lei, il secondo matrimonio con Agnese, che finalmente gli dona la tranquillità.

Per chi vuole (ri)scoprire l'opera di un grande scrittore, ecco quelli che secondo chi vi parla sono i 7 libri di Charles Dickens da leggere assolutamente:5

1.       Il Circolo Pickwick. Primo di una lunga serie di romanzi bestseller, Il Circolo Pickwick resta un capolavoro dell’umorismo. La trama funge da cornice per presentare gag memorabili e una miriade di personaggi bizzarri (a cominciare dalla strepitosa comitiva viaggiante composta da mister Pickwick, Sam Welter e soci) che mettono alla berlina la fragilità della morale inglese d’epoca vittoriana.

2.      6 Le avventure di Oliver Twist è il secondo romanzo pubblicato da Charles Dickens. Sicuramente l’avrete incontrato per la prima volta a scuola, in una edizione per ragazzi o sull’antologia (o forse nella trasposizione cinematografica di Roman Polanski?). In verità questo libro è molto di più di un romanzo di formazione: la storia del giovane Oliver ha mille sfaccettature e rimane un superclassico che vale sempre la pena di custodire nella propria biblioteca e di annoverare tra i libri di Dickens da leggere assolutamente.

3.     7  David Copperfield, le cui iniziali (non casualmente) sono le stesse del suo autore Charles Dickens, è narratore in prima persona del romanzo che costituisce le sue memorie e che ci permette di osservarlo dal giorno della nascita fino a quello in cui scrive. Si tratta di un libro, quale che sia l’edizione, particolarmente corposo, eppure vale la pena leggerne ogni singola pagina.

4.      8 Il Canto di Natale. La più celebre delle storie sul Natale è un racconto dai profondi insegnamenti sul Bene e il Male, adatto a tutte le età. Come noto, i tre fantasmi del Natale appariranno in infinite trasposizioni narrative, dal cinema al fumetto (lo stesso personaggio dello zio Paperone disneyano ha come prototipo l'avarissimo Ebenezer Scrooge). Con questo romanzo breve Dickens si consacra anche come l’inventore letterario della magia del Natale.

5.       Una storia tra due città. Le due città di questo memorabile romanzo storico di Dickens sono Londra e Parigi, maestose scenografie su cui lo scrittore ambienta la sua era della Rivoluzione. Secondo alcuni sarebbe uno dei libri più venduti di tutti i tempi (con la bellezza di 200 milioni di 9copie). Comunque sia, resta una grande storia in cui il passato si sovrappone al presente e delinea inesorabile i rapporti tra i diversi e ancora una volta straordinari personaggi ideati da Dickens. L’incipit del romanzo si caratterizza come uno dei più belli tra tutte le letterature:

Era il migliore di tutti i tempi, era il peggiore di tutti i tempi, era il secolo della saggezza, era il secolo della stoltizia, era l’epoca della fede, era l’epoca dell’incredulità, era la stagione della Luce, era la stagione delle Tenebre, era la primavera della speranza, era l’inverno della disperazione, avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi, andavamo dritti dritti al Cielo, andavamo dritti dritti dalla parte opposta: in breve, il periodo era tanto simile al presente che alcune delle sue più clamorose autorità insistevano affinché se ne parlasse soltanto al superlativo sia nel bene sia nel male.

6.     10  Tempi difficili. In una fittizia città industriale del tardo '800, papà Grandgrin, come molti suoi contemporanei, educa la famiglia a fuggire gli idealismi e la fantasia. Così spinge la figlia Louisa a un matrimonio senza amore ma assai economicamente vantaggioso. Si vedrà presto costretto a dover prendere le distanze dalle proprie convinzioni.
Il grande romanzo della maturità di Dickens: una macchina travolgente in cui ricorrono gli ingredienti consueti della sua scrittura, ma con in più un tono di favola che a tratti stempera gli eventi persino in chiave comica.

7.      11 Grandi speranze è l'ultimo romanzo di formazione dickensiano, nonché un capolavoro assoluto del genere. Protagonista indimenticabile è il giovane orfano Pip nel suo sogno di far fortuna e salvarsi la vita. Molti critici vedono anche nella filigrana di Grandi speranze una traccia autobiografica: narratore e protagonista, Pip racconta da adulto il suo cammino di conoscenza e disillusione di fronte ai casi della vita in un misto di humour e compassione nel ricordare la propria ingenuità.

Maria Giovanna Sergi

Foto della serata a cura del socio Giovanni Farinella

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Elenco degli incontri tenuti dalla professoressa Maria Giovanna Sergi