Presentiamo un riassunto della 1° lezione della Storia dell'Arte tenuta dall'Ing. Filippo De Martino il 10 novembre 2011.

CURRICULUM VITAE DELL'ING. FILIPPO DE MARTINO

Filippo De Martino di 75 anni, ingegnere nato a Roma, ma di famiglia augustana ( Bruno).

Ha vissuto per molti anni a Siracusa, trattenuto in quella città sia per motivi di lavoro sia perché impegnato – da buon cittadino, come dice lui – in politica.

Ha insegnato elettrotecnica per quasi 40 anni all’I.T.I.S. “Enrico Fermi” di Siracusa.

Qualcuno però se lo ricorda insegnante solo per un anno all’Industriale di Augusta, quando la scuola era in via Garibaldi!

Sin da ragazzo, per passione, si è interessato, sia di archeologia, sia di storia antica e infine di arte più vicina a noi, in particolare pittura.


Arte Medioevale, dal Romanico al Gotico. – LEZIONE 1

demartino_1Caduto l’impero romano( 476 d.C. ) la penisola italiana fu teatro di numerose invasioni di popoli: Unni , Vandali, Goti, Bizantini, Longobardi, Germani, e via dicendo.

Le invasioni avevano tutte carattere aggressivo e predatorio, con conseguente devastazione del territorio, spargimenti di sangue e sconvolgimenti del tessuto sociale.

In queste condizioni  non poteva nascere una vera corrente artistica  che fosse emanazione di culture radicate nei territori.

Fu dopo il “mille”, esauritesi le invasioni, che la popolazione italiana – nei rispettivi territori - poté sviluppare una società sempre più aggregata portatrice di valori religiosi e laici in cui riconoscersi; di conseguenza, nacquero varie correnti artistiche come specchio dei molteplici valori esistenziali.

demartino_2Prima del ”mille”, inoltre, il mondo della Cristianità percepiva i disagi e la estrema durezza della vita quotidiana, come la punizione che Dio lanciava sulla terra contro chi aveva commesso il ”peccato originale” e ne aveva crocifisso il figlio: la vita terrena, pertanto, costituiva la ‘penitenza’ da scontare per poter aspirare a guadagnare in qualche modo il perdono divino e una miglior vita dopo la morte.

Questa concezione punitiva del rapporto con Dio era anche alimentata da monaci, fanatici e invasati, fuori  da ogni controllo, che girando per contrade e campagne terrorizzavano poveri contadini analfabeti con prediche ossessive.

demartino_3Se di arte si può parlare nei secoli bui del primo Medioevo (alto medioevo), questa si limitava a rappresentare le figure della religione soltanto in forme elementari, rozze, primitive.

Ma dopo il X secolo, mutate le condizioni sociali ed economiche,esauritesi le grandi migrazioni “barbariche” l’uomo cerca una migliore qualità della vita, crea relazioni sociali, la Natura è apprezzata quale meraviglioso dono di Dio: la vita non è più un calvario ma va vissuta per ringraziare, con riconoscenza e letizia, la generosità del Signore.

Quindi Dio si trasforma da giudice severo ed implacabile, ad amico e benefattore del genere umano, di conseguenza, è in questa luce nuova che le arti esaltano il Creatore e il Creato sviluppandosi in forme sempre più raffinate, nel disegno, nel colore, nelle forme.

Nasce il cosiddetto stile “romanico” con la ricerca di forme che sempre meglio possano esaltare la grandezza di Dio (vedi le prime dieci immagini).

All’inizio del  XII secolo, in Francia, con l’avvento della monarchia, la  casa regnante ha la necessità di consolidare e giustificare il potere assoluto di cui dispone esibendo cattedrali imponenti che toccano il cielo con guglie e pinnacoli affermando così, sia la propria potenza economica sia la pretesa di regnare in quanto scelti direttamente da Dio!

Nasce il cosiddetto stile “gotico” con forme slanciate ma severe nel nordeuropea e meno alte ma più rispondenti al gusto mediterraneo, ornamentale, colorato, ricco di marmi e pitture in  Italia.

In pittura alle vecchie iconografie di religiosi, di crocefissioni, di madonne con bambino ( vedi il S. Francesco del Berlinghieri, o il Cristo di mastro Guglielmo,o la Madonna dagli ‘occhi grossi’, si sostituiscono le nuove immagini create da Cimabue da Duccio da Boninsegna; o gli affreschi de tutto innovativi  di Giotto ad Assisi nei quali per la prima volta l’artista introduce con forza i sentimenti umani!

                                                                   Filippo De Martino