mazziotta tesseraPubblichiamo una sintesi della lezione, tenuta lunedì 26 novembre 2012, dal tema “Malattia di Parkinson e parkinsonismi” della Dott.ssa Francesca Mazziotta.

 

Malattia di Parkinson e parkinsonismi

Il Parkinson è un disturbo del movimento caratterizzato dalla triade:

parkinson_1L’aspetto fisiopatologico della malattia di Parkinson ha, come base neurofisiologica la ridotta funzionalità del sistema dopaminergico mesencefalico, determinata dalla degenerazione dei neuroni della “substantia nigra”.  La ridotta “competenza” di questi neuroni comporta una serie compromissioni “a catena” sui sistemi diencefalici e cerebellari deputati al corretto svolgimento e controllo del movimento e del tono muscolare.

parkinson_2Le strutture coinvolte nella malattia di Parkinson si trovano in aree profonde del cervello, note come gangli della base (nuclei caudato, putamen e pallido), che partecipano alla corretta esecuzione dei movimenti (ma non solo). La malattia di Parkinson si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente. I livelli ridotti di dopamina sono dovuti alla degenerazione di neuroni, in un'area chiamata Sostanza Nera (la perdita cellulare è di oltre il 60% all'esordio dei sintomi). Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata alfa-sinucleina. Forse è proprio questa proteina che diffonde la malattia in tutto il cervello. La durata della fase preclinica (periodo di tempo che intercorre tra l'inizio della degenerazione neuronale e l'esordio dei sintomi motori) non è nota, ma alcuni studi la datano intorno a 5 anni.

Le cause della malattia di Parkinson e dei parkinsonismi sono, verosimilmente, molteplici. La degenerazione dei neuroni nigro-striatali è un punto di unione. Molteplici fattori sono stati considerati, nel corso del tempo, come fattori potenzialmente coinvolti nella eziopatogenesi della M. di Parkinson idiopatica, ma fino ad ora non vi è una causa univocamente identificata come fattore scatenante. Le cause sono da ricercare tra:

Le cause, quindi, non sono ancora note. I fattori sono principalmente:

Sono stati identificati alcuni difetti genetici legati a forme di Parkinson famigliari che tipicamente hanno una insorgenza giovanile (40-50 “early onset”). Non vi sono ancora univoche alterazioni genetiche riguardanti la forma idiopatica o tardiva ( “late onset”). Uno studio (Scott WK et al JAMA 2001; 286:2239-44), che ha valutato quest’ultima forma ha identificato difetti poligenici. Nella popolazione Islandese sono stati identificati fattori genetici legati al late- onset Parkinson. Alcuni studi indicano che la degenerazione neuronale sarebbe legata ad alterazioni genetiche del sistema di degradazione delle proteine dei neuroni (sistema ubiquitino-proteosomiale). (Mouradian MM Neurology 2002;52;58:179-85).

La ricerca dei sintomi, la diagnosi e la diagnosi differenziale.

La malattia di Parkinson, nella definizione classica, prevede la triade ipocinesia, tremore, ipertono. L’inizio dei sintomi è solitamente monolaterale. Nei parkinsonismi, non è presente la triade sintomatologica e vi si associano altre caratteristiche che sono tipiche della malattia di Parkinson avanzata e spesso i/il sintomo/i sono bilaterali “ab initio”. Tuttavia, non sempre la malattia di parkinson esordisce con tutti i sintomi contemporaneamente, non sempre riusciamo a valutare il paziente quando la malattia è ancora monolaterale. Inoltre, da un punto di vista patogenetico, l’evoluzione della malattia di Parkinson fa supporre che vi sia un continuum fra il Parkinson e i Parkinsonismi (almeno quelli degenerativi) con possibili meccanismi comuni

parkinson_3I sintomi motori sono:

Disturbo del cammino

Sintomi non motori.

Deficit cognitivi:

Terapia farmacologica

I farmaci nella terapia del Parkinson sono: Levodopa, Agonisti della dopamina, Inibitori delle monoaminossidasi, Catecol o-metiltransferasi, Anticolinergici, Farmaci bloccanti del glutammato.

Oltre alla somministrazione dei farmaci appena descritti, è possibile seguire una terapia parallela per il controllo dei sintomi secondari e per migliorare la qualità di vita del paziente:

Questa è la foto di due personaggi, molto noti, che sono stati colpiti dal morbo di Parkinson: Il Papa Giovanni Paolo II e l'attore Michael J. Fox

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Per concludere vi consiglio la lettura del libro di Oliver Wolf Sacks “ Risvegli”.

parkinson_6Oliver Wolf Sacks è un neurologo e scrittore inglese, che vive e lavora negli Stati Uniti d'America, autore di diversi libri di successo basati sulle storie cliniche e umane dei propri pazienti e delle loro patologie neurologiche.

Il suo libro più noto è "Risvegli", dal quale è stato tratto il film omonimo con Robin Williams e Robert De Niro.

Per dieci anni, fra il 1917 e il 1927, una grave epidemia di encefalite letargica (malattia del sonno) invase il mondo. Quasi cinque milioni di persone furono colpite dal male. Poi l’epidemia scomparve, improvvisamente e misteriosamente come era sopraggiunta. Una minuscola frazione dei malati sopravvisse, in una sorta di perpetuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco, la L-dopa, permise di risvegliarli. Oliver Sacks, fra il 1969 e il 1972, somministrò questo farmaco a più di duecento malati al Mount Carmel Hospital di New York. Risvegli racconta le storie di venti di loro.

 

 

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Dr.ssa Francesca Mazziotta.