3tav_rot_2015_0Pubblichiamo le slide che la Sig.ra Franca Morana ha proiettato, giorno 12 gennaio 2015, nel corso della 3° Tavola Rotonda dal tema “La concezione del senso della vita attraverso testimoni del mondo moderno”.

 

 

La concezione del senso della vita

attraverso testimoni del mondo moderno

Aula magna ITIS  -  12 - gennaio -  2015

 

Diapositiva n. 1   TITOLO

Stiamo svolgendo un tema che vogliamo esaminare da diversi punti di vista. Questa sera mi fermerò in zona laica per riportare definizioni altrui che meritano rispetto ed ascolto. Mi sia permesso introdurre il cuore del tema con una riflessione personale e contemporanea come in un monologo che al termine può diventare dialogo.

 

Diapositiva n. 2

Si dice che per essere “persona” basti vivere, ma anche l’animale, l’albero, vive. Essi, però,  non sanno di vivere, non si chiedono il senso del loro vivere. L’uomo, invece,  si distingue per la sua autocoscienza, per la sua capacità di aprirsi al Trascendente e di credere in Qualcuno o … qualcosa.      

Sappiamo quanto il materialismo e il consumismo ci spingono a vivere di corsa per afferrare di tutto e di più, ma l’uomo in quanto persona, è un essere intelligente, dotato di ragione  e di libertà. Tutto questo ci distingue dagli altri esseri viventi.

 

Diapositiva n.2

3tav_Rot_2015_4Noi non siamo oggetti, ma soggetti coscienti e liberi, capaci di progettare il futuro, di amare fino al dono di noi stessi e capaci di fare ed essere  storia.

Possiamo dunque affermare che chi dice che la vita non ha un senso,  o è mosso da pregiudizi di carattere ideologico o è influenzato da una visione pessimistica. In pratica è perdente in partenza e finisce con lo sprecare un patrimonio ricco di enormi potenzialità.

Quante volte le cronache ci riportano casi estremi di suicidi di gente a cui non mancava nulla, gente che navigava nel benessere più estremo eppure ….  Non erano felici. Ma di quale felicità si parla? 

 

Diapositiva n. 3

“La gente è diventata simile a cubetti di ghiaccio, non possiede alcun calore, non è mossa da nessun amore perché ha paura. Invece, essere vivi, significa avere calore, sciogliersi, non conoscere confini.

         Quando prendiamo consapevolezza, in noi scorre un’energia che va dall’”io” al “tu”. Ed è quando perdiamo questa energia, che si affaccia quel sentimento che impropriamente chiamiamo “infelicità”. Ed ecco certi scandali di gente famosa, ricca, potente che …. decide di autodistruggersi. Noi ci nascondiamo facilmente dietro le parole. Vogliamo la pace, e ci facciamo la guerra; vogliamo difendere la religione e ci facciamo la guerra; c'è chi muore per fame ... malattia,  guerra, e ci indigniamo, ma quando tocca a noi cambiare le cose, ci giriamo dall'altra parte, facciamo finta di nulla e mettiamo  la testa sotto la sabbia. Ci fermiamo a guardare solo il nostro orticello, ma questa chiusura egoistica diventa devastante per noi e per il nostro prossimo.

Diapositiva n. 4

Chiediamoci allora quale senso alla vita vogliamo dare per viverla da vivi.

 

La prima certezza è che la vita è un dono di Dio, “fonte della vita”. 

Su questo dono si innestano tanti altri doni: la salute, l’intelligenza, la libertà, la fantasia, la capacità di amare ecc. Tutti questi doni, sono assolutamente gratuiti, prescindono cioè da ogni nostro diritto e merito.

Scoprire questi doni significa prendere coscienza della nostra totale dipendenza da un Essere Superiore. Questo ci fa superare la tentazione dell’orgogliosa autosufficienza e ci radica nella necessaria umiltà creaturale. Così si può passare : dall’egocentrismo all’altruismo; dal vivere per sé, al vivere per gli altri; dalla chiusura, all’apertura; dal calcolo, alla gratuità.

 

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Vivere bene significa prendere in mano la propria vita e farne un capolavoro. Significa crescere, maturare, dare senso e pienezza”.

 

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3tav_rot_2015_1Crescere è prendere in mano il proprio corpo, accettandolo, il proprio cuore per allenarlo a sentimenti positivi: lealtà, generosità, fedeltà …, e per metterlo al riparo da: falsità, prepotenza, volgarità.

Crescere è prendere in mano il proprio cervello per stimolarlo, e metterlo al comando della propria vita con programmi giusti e adeguati.

Crescere è educarsi a vedere nell’altro una ricchezza, non un rivale,  un compagno di viaggio, la cui diversità diventa ricchezza in un cammino di relazioni.

Crescere è educarsi all’amicizia,  senza la quale la vita è vuota, grigia, povera. Però l’amicizia non è gratis, ma deve essere costruita con lealtà, discrezione e fedeltà. Virtù che ci rendono affidabili.

Infine Crescere, è educarsi all’amore e al servizio, alla gratuità, al senso di responsabilità.

Quindi la vita è un talento da spendere, non da sprecare.

Diapositiva n. 7

 Ha scritto Viktor Frankl :

Un perché nella vita permette di affrontare qualsiasi “come”.  

Stasera noi percorreremo un tracciato sul senso della vita, alla luce di alcune testimonianze di persone che hanno lasciato un solco nel loro cammino tra noi.

Diapositiva n. 8

Nietzsche affermava “La vita si vive in avanti, ma si capisce all’indietro. Iniziamo a capire di più della vita soltanto man mano che invecchiamo”

Ricordiamo una grande del nostro secolo: Madre Teresa di Calcutta con il suo bellissimo inno alla vita che è un programma ed è stato già ricordato

Diapositiva n. 9

Prima di entrare nel vivo delle risposte di personaggi famosi, godiamoci questa   Intervista a Dio  Video

Nella mia ricerca, per economia di tempo, avrei scelto tre domande rivolte a personaggi moderni.

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  1. Che cosa le ha insegnato la vita finora?
  2. Quali consigli e perle di saggezza vorrebbe trasmettere a chi le sta vicino?
  3. In che modo trova la pace dentro di sé?

Accennerò con un flasch all’identikit degli autori alle domande su elencate,  per riferire testualmente le loro risposte.

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3tav_Rot_2015_51.  Paulo Coelho, scrittore, regista commediografo, musicista e Cavaliere dell’Ordine della Legione d’Onore. Durante l’adolescenza, i genitori lo fecero ricoverare per tre volte in un ospedale psichiatrico, reputando un segno di pazzia il suo atteggiamento ribelle. Nel 1986 Coelho percorse il Cammino di Santiago: fu lì che riabbracciò il cristianesimo, ritrovando quella fede che gli era stata trasmessa dai gesuiti durante il periodo della scuola. Egli avrebbe descritto questa esperienza nel famoso libro, Il Cammino di Santiago. Vive insieme con la moglie Christina e divide la sua vita tra Rio de Janeiro e l’Europa.

Alla domanda: “Che cosa le ha insegnato la vita finora?” egli risponde:

“Ho imparato a vedere me stesso come se fossi in pellegrinaggio: viaggiare leggeri, incontrare altri pellegrini, essere semplici, guardare attorno, accorgersi che Dio è in ogni cosa e avere un obiettivo in mente. Esiste un’energia circolatoria tra essere un maestro, ed essere un discepolo. Se cerchiamo soltanto di essere un maestro siamo perduti; se cerchiamo soltanto di essere un discepolo siamo perduti. Il mio obiettivo è mantenere una continua comunione con Dio, comprendendo che gioia e dolore sono le due facce della stessa medaglia; restare in contatto con Lui almeno una o due volte al giorno senza cercare di penetrare quei misteri che ci possono distogliere dalla Verità.

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2.  Frei Betto: frate domenicano, teologo, scrittore, politico brasiliano e guida del movimento denominato: Teologia della Liberazione. Prigioniero della dittatura militare brasiliana, ha organizzato il programma “Fame zero” contro la fame varato nel 2003.

Alla domanda: “Che cosa le ha insegnato la vita finora?” risponde:

“ La vita mi ha insegnato che non vi è altra salvezza che l’amore. Incarcerato non ho mai odiato i miei torturatori o carcerieri  perché ho realizzato che l’odio distrugge prima coloro che odiano e non coloro che sono odiati. La vita è un’avventura così bella, perché piena d’amore. Finchè non c’è giustizia, libertà e pace per l’umanità, non può esserci felicità.

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3.  Ilana Goor: scultrice e designer, espone in gallerie e musei di tutto il mondo.

Alla stessa domanda, ella risponde:

“Credo che la vita sia adesso. E’ questa la ragione per cui ho sempre paura che il tempo non sia abbastanza, e più si invecchia, più il tempo si accorcia. E’ l’unico motivo per cui invidio le persone che credono che ci sia un’altra vita, perché sento che hanno qualcosa davanti verso cui guardare, mentre io credo molto nel presente e ritengo che devo agire adesso. Io sono cresciuta per conto mio, ho lavorato duramente per quello che ho e non ho mai ricevuto regali da nessuno. La vita mi ha insegnato a cercare di capire di più perché non siamo fatti tutti allo stesso modo. A proposito d’invecchiare, più vecchi si diventa, più si sa della vita perché essa è un processo di crescita, ed ho imparato a rispettare la persona, non la sua posizione.

Questa testimonianza ci fa leggere una sottile sofferenza in chi rimane prigioniero del corpo senza riuscire ad allargare l’orizzonte verso  un aldilà pieno di significato e di promessa di felicità vera. In realtà restare inchiodati su questa terra, non dà un senso a questa vita, perchè non tutti gli uomini accettano le ali della fede e restano rinchiusi negli anni terreni.

Continuiamo a scorrere le testimonianze di altri autori celebri sul senso della vita.

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4.  Farah Pahlavi: imperatrice dell’Iran incoronata nel 1967 a Teheran. Si occupava di molte opere sociali e difendeva i diritti delle donne.  Dopo la caduta dello Scià, ha vissuto in esilio in Egitto, Francia e Stati Uniti scrivendo le sue memorie di imperatrice.

Alla domanda : “Che cosa le ha insegnato la vita finora?” ha risposto:

“Ho imparato che la vita è una lotta per tutti. Io seguo il detto: “ Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare e la saggezza di riconoscere la differenza”. Ho imparato che possiamo perdere tutto nella vita, ma quello che non dovremmo mai perdere è la nostra dignità come essere umani, altrimenti abbiamo perso la battaglia della vita”

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Ed ancora un altro personaggio:

5.  Sir David Frost: presentatore e intervistatore. Scrittore ha scritto 15 libri, diretto 8 film e ricevuto i più importanti premi televisivi nel Regno Unito.

Alla domanda: “ Che cosa le ha insegnato la vita finora? Ha risposto:

“ Una delle grandi citazioni di mio padre era: “Anche un orologio fermo è giusto due volte al giorno”. Tutti hanno qualcosa da insegnarci, se siamo pronti a cercarla e ad imparare da essa, persino un orologio fermo. E’ importante, nel senso che dobbiamo trattare tutti coloro che incontriamo, in modo simile, nel rispetto delle proprie unicità.

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6.  Sua Santità il XIV Dalai Lama: Capo di Stato e guida spirituale del popolo tibetano. Ha ricevuto onorificenze per la pace e lauree ad honorem per le opere scritte sulla filosofia buddista e per il suo ruolo di guida per i diritti umani e i problemi ambientali mondiali. Nel 1989  Premio Nobel per la pace per la liberazione del Tibet.

Alla domanda: “ Che cosa le ha insegnato la vita finora?” ha risposto:

“Finchè sarò vivo devo utilizzare la mia esistenza per il bene e a beneficio degli altri. Questa è la cosa importante, poi sarò finito e le persone dicano cose buone o cattive non importa. Oggi abbiamo il dono della vita umana e a differenza degli animali siamo in grado di cogliere il frutto dell’Illuminazione, un atto di sommo bene sia per noi che per gli altri. La morte ci incalza, e quando moriamo, nulla può essere portato via con noi, tranne i semi delle opere della nostra vita e i semi della nostra conoscenza spirituale. “

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Infine un ultimo personaggio a questa domanda:

7. Shimon Peres: vice primo ministro in Israele, Premio Nobel per la Pace

Alla domanda: “ Che cosa le ha insegnato la vita finora?” ha risposto:

“La lezione della vita è estremamente breve, dunque non va sprecata con il pessimismo, la disillusione e la rabbia: sono soltanto perdita di tempo. Guardiamo la vita come la rosa e non come le spine: essa ha un sapore, un odore e una forma. So che la vita ci prende anche a calci e pugni, ma sono comunque grato di quel che ho e non mi lamento. Mi sono state date molte opportunità nella vita, più di quelle che merito, e sono stato incoraggiato e aiutato da molte persone in modo disinteressato, senza alcuna ragione e non mi hanno mai chiesto niente in cambio.”

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Passiamo alla seconda domanda:

 “Quali consigli e perle di saggezza vorrebbe trasmettere a chi le sta vicino ?”

A questa domanda Ilana Goor, la famosa scultrice ha risposto:

“Non abbiate paura della vita, se volete qualcosa, cercate di ottenerla, anche senza aiuto di alcuno, perché se vi aspettate aiuto, potreste rimanere delusi. Se potete dare, date. Condividete quello che avete, condividete anche la felicità e la tristezza. Avvicinatevi alle persone con pensieri felici. La vita è dura, dovete credere in voi stessi, le persone vi possono incoraggiare e amare, ma alla fine si nasce da soli e si muore da soli”.

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 3tav_Rot_2015_9Alla stessa domanda: “ Quali consigli  e perle di saggezza vorrebbe trasmettere a chi le sta vicino? Paulo Coelho, scrittore, regista e commediografo risponde:

“ Credete nelle vostre esperienze e in quelle degli altri. Potrete essere anche una persona molto colta, ma non potrete portare questa cosa nella prossima vita quindi cercate di essere aperti ai misteri della vita. La saggezza è esperienza ed essere in grado di vivere in costante comunione con Dio. La persona più semplice, ed anche meno colta è più vicina a Dio di me. Vivete la vostra esperienza personale perché è unica”.

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Shimon Peres, ministro di Israele e Premio Nobel per la pace ha risposto:

“ Cercate sempre di risvegliare da dentro di voi doti che sono nascoste o inespresse e mettetele in pratica. Ma fate attenzione che il vostro “IO” non diventi più grande di voi. Costruite sulle vostre potenzialità, non sul vostro io ”.

Farah Pahlavi¸ l’imperatrice ha risposto:

“ Non perdete mai la speranza e considerate invece le proprie fortune. Pensate positivamente, siate amabili e compassionevoli, cercate e apprezzate la bellezza sia nella natura, nella musica, nella letteratura, nell’amicizia. Si deve usare ogni mezzo possibile per sentirsi in pace con se stessi, ricorrendo possibilmente anche alla meditazione e alla preghiera.

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Sua Santità il Dalai Lama capo di stato e guida spirituale del popolo tibetano ha risposto:

“In quanto essere umani abbiamo delle qualità come pure dei difetti che sono i nostri nemici: ira, gelosia, odio, attaccamento morboso, e questi sono i responsabili di tutti i guai e sono dentro di noi, e ci rendono difficile raggiungere la pace mentale. Cercate di avere un cuore sincero”.

Infine la dottoressa e sacerdotessa della Chiesa del Galles Una Kroll ha risposto:

“ Il segreto è nell’insegnamento di Cristo riportato dall’evangelista Matteo che afferma che: se amiamo Dio sinceramente, faremo soltanto quel che piace a Dio: amare Dio con tutto il cuore, l’anima e la mente e il prossimo come noi stessi. Alla fine soltanto l’amore può vincere il male”.

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L’ultima domanda interessante è:

“ In che modo trova la pace dentro di sé? Ha risposto:

 

Nelson Mandela, capo di stato del Sudafrica, Premio Nobel per la pace nel 1990

“ La mia pace interiore dipende dal fatto che io possa servire la comunità. Quando posso servire la comunità, vado a dormire sentendomi appagato, per avere fatto qualcosa per le persone”.

Paulo Coelho, lo scrittore e regista ha risposto:

“Penso che la vita sia confronto non nel senso della guerra, ma nel senso del movimento. Sono più vicino a Gesù che a Budda. Sono più vicino all’idea che dobbiamo affrontare la vita e lottare per cambiare quello che è dentro di noi. Ci sono momenti di pace e tranquillità, ma in realtà mi sto ricaricando le batterie per il confronto e per raggiungere la pace della mente.”

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Shimon Peres, ministro di Israele ha risposto:

“ Trovo la pace cercando di controllare il mio carattere, che non è perfetto comprendendo che niente nella vita è semplice o facile o gratis. Non mi perdo d’animo quando incontro delle difficoltà, penso che fanno parte del gioco. So che tutte le cose importanti della vita richiedono tempo, e niente cade dal cielo. Quando sto male, ricordo a me stesso che devo perdonare le altre persone quanto me stesso, e poiché a me stesso perdono tante cose, mi prefiggo di essere più generoso anche verso le altre persone.”

Infine Sua Santità il Dalai Lama ha risposto alla domanda: “ In che modo trova la pace dentro di sé?”

“Tutti noi cerchiamo la tranquillità. Per esempio in primavera le giornate si allungano, c’è più luce, l’erba e gli alberi si ravvivano e tutto è fresco. Le persone si sentono felici. In autunno invece cade una foglia, i bei fiori muoiono, le piante sono spoglie e … noi non ci sentiamo più così allegri. Perchè? Perché nel profondo desideriamo la crescita costruttiva, fruttuosa, e non amiamo le cose che cadono e muoiono. Ed ecco che dobbiamo rinnovare il nostro impegno verso i valori umani in molti campi. La chiave per una vita felice, ora e in futuro, è sviluppare una mente felice”.

Dopo questi sprazzi di vita di altri, mi sia permesso riportare una breve testimonianza di un grande della letteratura cristiana:

Michel Quoist, sacerdote e scrittore di volumi di successo internazionale. Egli così scrive nel volume: “Parlami d’amore”

 “Da tempo cercavo  solo un senso alla mia vita. Non potevo credere che l’immensa umanità in cui mi trovavo, quell’universo in cui gli uomini lottano, muoiono fossero senza senso. Pensavo che se non avessi trovato motivi validi ai miei occhi, per vivere, avrei cercato di smettere di vivere. E fu così che arrivai all’idea di un Dio, ma non il Dio dei filosofi e dei sapienti. Io volevo qualcosa di più,. Volevo un Dio che si interessasse di me, un Dio da incontrare, con cui parlare … un Dio cioè che mi rispettasse e … mi amasse. Cercavo una strada, un filo conduttore che mi portasse alla sorgente. Pensai che fosse la vita, uguale in tutti, trasmessa e sviluppata e trovai l’energia più profonda nel cuore dell’uomo, di tutti gli uomini: l’Amore. Sì, l’amore era la ragione del vivere, ma non l’amore a basso prezzo ma l’Amore Rivelato. Ed ecco che cominciai a scoprire la Parola di Dio e fu per me uno stupore abbagliante che ha trasformato la mia vita. Ho imparato che Dio era diventato per me Qualcuno, e Gesù Cristo era l’Amore incarnato. Con questo senso, la vita valeva la pena di essere vissuta. Oggi posso affermare che l’amore vissuto non è un vestito confezionato, ma una stoffa da tagliare e cucire, non è un appartamento “chiavi in mano”, ma una casa da costruire e riparare, non è una vetta conquistata ma una partenza dalla  valle, un cammino verso il mare infinito.

Amare è volere con tutte le tue forze il bene dell’altro, è offrirti all’altro anche quando questi si rifiuta, è pagare il prezzo senza reclamare il resto, preparare la tavola per il tuo ospite, dare fiducia, permettere a Dio di amarti con i suoi metodi e tempi “….

        

Diapositiva n. 24

         A conclusione, ho scelto di riportare stasera qui uno slogan sul senso della vita: le tre cose della vita

Il tempo  -   le parole   -   le opportunità
  • Ci sono tre cose che possono distruggere le persone:
La noia   -  l’orgoglio   -   il non perdonare
  • Ci sono tre cose che non devi perdere mai:
La pace    -   l’onestà  -   la speranza
  • Ci sono tre cose che hanno il massimo valore:
L’amore   -   la bontà   -   la famiglia e gli amici
  • Ci sono tre cose che non sono sicure mai:
il successo   -   la fortuna   -   i sogni
  • Ci sono tre cose che formano una persona:
La sincerità   -   l’impegno   -   il duro lavoro

 

Diapositiva n. 25

         Per chiudere in bellezza, godiamoci queste note famose del film di Roberto Benigni

“La vita è bella”           

         Così possiamo concludere quasi con una invocazione:

Diapositiva n.26

“Signore non ti chiedo che la mia vita sia facile.

Ti chiedo che sia bella,

come sono belli i fiori,anche se crescono nel fango”.

Franca Morana

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