anna_danieli_tavrot_4Nella gremita aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “Arangio Ruiz” si è svolto giovedì 17 marzo l’ultimo dei quattro incontri a tavola rotonda previsti nell’ambito del progetto-Concorso Unitre dal titolo “Quale impegno personale per un mondo migliore: essere, amare, donare, servire”, iniziato nel mese di dicembre e che ha coinvolto più di duecento studenti del triennio dei due Istituti Superiori di Augusta.

A fare gli onori di casa, come di consueto, il Presidente dell’Unitre Dott. Giuseppe Caramagno, il vice-presidente, nonché moderatore, Dott. Salvo Cannavà e la scrivente responsabile del concorso prof. ssa Anna L. Daniele.

Ospiti d’eccezione per relazionare sul tema della serata l’Avvocatessa Giovanna Fraterrigo e la signora Franca Morana Caramagno.

Invitata a parlare per prima, Giovanna Fraterrigo ha raccontato ai presenti la sua esperienza personale quando, a seguito del terremoto del 1990, la sua vita ha subìto una svolta. Sentendo che non le bastava più essere, come lei stessa si definisce, la “cristiana della Domenica” si avvicinò al suo parroco e a lui chiese come poteva dare un valido contributo per gli altri. Da allora ha iniziato un cammino di volontariato, che, insieme al suo allora fidanzato, attuale marito, la portava nel campo containers ad intrattenere e coinvolgere in giochi e attività varie i bambini che vi abitavano. Ben presto si rese conto che ciò che dava era una minima parte rispetto a ciò che riceveva. Quindi andò oltre e si dedicò anche ad ospiti di una casa-famiglia con problemi mentali. Ma il passo per lei fondamentale fu il corso pre-matrimoniale che frequentò poco prima delle nozze. Grazie a questo corso fu chiaro in lei il significato della parola “Amore”. Una definizione insolita di amore che è diventata il suo credo quotidiano. L’amore, nell’ottica cristiana, - racconta Giovanna - non è un sentimento, ma una decisione, una scelta, che si deve rinnovare giorno per giorno. È la decisione di perdere la propria identità, rinascere e scoprire una nuova identità insieme all’altra persona. Diventare un “noi“

L’amore si coniuga col “servizio”, anzi ne è lo sbocco naturale. Servizio significa mettere al centro della propria vita un’altra persona e ciò lo si può fare solo se si decide di amare quella persona. Il servizio è anche ascolto dell’altro, lo stare attento ai suoi bisogni, talvolta anche in silenzio. Amore e servizio trovano nella famiglia, fulcro della società, l’espressione più ampia.

In conclusione il servizio non è schiavitù, ma libertà e dignità.

È la volta quindi della signora Franca Morana Caramagno, la quale decide di iniziare la sua relazione allietando i presenti con il video di una nota canzone di Nek dal titolo “Se non ami”. Fin dalle prime parole il messaggio è chiaro

Puoi decidere le strade che farai 
puoi scalare le montagne oltre i limiti che hai 
potrai essere qualcuno se ti va 
ma se non ami 
se non ami 
non hai un vero motivo per vivere 


Da lì la signora Franca continua accompagnando il suo dire con una coinvolgente presentazione al computer. Nelle mie vesti di donna, sposa, madre e nonna – dice - proverò a condividere il tema dell’amore inquadrandolo nell’ottica cristiana, con l’aiuto di chi mi ha indicato il bastone giusto: quello della Fede e della Religione.

La fede, diversa dalla religione, è l’accoglienza di un Dio che ama. La paragona all’innamoramento che tutti abbiamo provato, un incontro “a tu per tu” che ci fa desiderare di conoscere l’altro sempre di più e più da vicino. Cita, poi, la parabola del padre misericordioso soffermandosi sull’accoglienza, sull’amore e sul perdono del padre.

La prima comunità in cui cresce, circola e si manifesta l’Amore, è la famiglia definita da Papa Francesco “La fabbrica della speranza” in quanto fondata sull’Amore e aperta al dono della vita, nel difficile compito di costruire un avvenire di pace, di comunione, e di fertilità.

L’amore è come l’eco: non solo ritorna, ma donando amore, ritorna in misura maggiore … - leggiamo in una delle sue più suggestive slides.

In linea con quanto affermato dalla precedente relatrice, anche per la signora Franca figlio dell’amore cristiano è il servizio; l’amore illuminato dalla Fede diventa servizio nel dono gratuito di sé verso la famiglia in cui siamo stati posti, e verso i luoghi di vita scelti che ci accompagnano. Amare nell’ottica cristiana è un impegno, un percorso, una sfida quotidiana.

La signora Franca, così come aveva iniziato, conclude la sua relazione con una splendida canzone tratta dal musical Romeo & Giulietta dal titolo “Ama e cambia il mondo”, lasciando a tutti i presenti la certezza che è Gesù che ci insegna ad amare e che il dialogo è la migliore medicina che ci permette di camminare insieme.

Nella magica atmosfera creata dalla due toccanti relazioni numerosi sono stati gli interventi da parte dei soci Unitre e degli studenti.

Ad avvicendarsi sono stati i soci Carmelo Addia, Lina Di Grande, Pietro Quartarone, Nella De Masi che hanno raccontato, con commozione e accorata partecipazione, la loro esperienza di volontariato presso persone bisognose; esperienze che li hanno arricchiti da un punto di vista umano e che continueranno certamente a portare avanti.

              

Successivamente Gabriele Valenti, studente del Megara, ha accennato alla sua esperienza di volontariato nell’ambito della clownterapia e Giulia Tringali, studentessa del Ruiz, ha parlato del suo impegno negli Scout.

                                              

Infine, ospite della serata in prima fila, la signora Franca Noè, zia della signora Franca Morana, ha voluto lasciare un suo personale pensiero. Senza perdono – ha detto – non si può amare. Auguro a tutti di essere un po’ più remissivi e che amiate sempre il Signore con la preghiera.

     Anna L. Daniele
Responsabile Progetto