carrabino_pani_00Pubblichiamo una sintesi della lezione di Antropologia del Patrimonio sul tema "Ospedalità e istituzioni di beneficenza ad Augusta dal XVII al XXI secolo" tenuta dall'Ass. Giuseppe Carrabino Lunedì 28 marzo 2022 presso l'Auditorium Comunale "G. Amato".

Affrontare il tema dell’assistenza e beneficenza nella nostra Augusta va inquadrato nel contesto più ampio dell’associazionismo laicale e più propriamente delle associazioni di arti e mestieri medievali che hanno subito notevoli trasformazioni nel corso dei secoli con specifiche differenze a partire dalla seconda metà del Cinquecento, durante la dominazione spagnola.

Risale infatti a quel periodo la capillare organizzazione della comunità suddivisa in Corporazioni d’Arte, Confraternite e Congregazioni, riuniti secondo specifiche categorie professionali, ad eccezione dei nulla tenenti, derelitti e ultimi della società che confluivano automaticamente nella Confraternita della Sciabica. La sciabica, nel linguaggio dei pescatori, è una rete che serve per prendere qualsiasi genere di pesce.

Una carità cristiana che a partire dal Settecento registrava il graduale passaggio verso una carità laica istituita, gestita, diretta o almeno controllata dal governo borbonico. Una politica, questa, che mirava all’estromissione dei vescovi dalla giurisdizione sui luoghi pii laicali e dal governo delle confraternite, monti di pietà, luoghi pii laicali o misti.

Nel corso dell’Ottocento, come del resto era già avvenuto nel nord Italia, si attuò il passaggio da un sistema caritativo-assistenziale legato alle logiche di Antico Regime a un sistema di beneficenza pubblica gestito direttamente dallo Stato.

Le riforme introdotte successivamente mirarono ad una organizzazione più funzionale degli Istituti assistenziali, cercando di superare la loro estrema frammentazione, ma, di fatto, né ridussero l’autonomia, assumendo il controllo degli ingenti patrimoni da essi posseduti.

La Congregazione di Carità, istituita nel Regno d’Italia nel dicembre del 1807, aveva il compito di amministrare tutte le opere pie cittadine, organizzate in base alle aree di competenza: ospedali, ricoveri e istituti elemosinieri. Gli enti che vi confluivano continuavano a mantenere “titolarità e patrimoni distinti” ma perdevano la propria autonomia gestionale.

Il 1 febbraio 1816, poi codificato nelle Istruzioni del 1820, veniva istituito in Sicilia il Consiglio degli Ospizi a cui veniva affidata la sorveglianza, tutela e direzione degli Stabilimenti di Beneficenza e de’ Luoghi pii Laicali ch’esistevano in tutti i Comuni.

In ogni Comune veniva costituita una commissione di beneficenza, detta Commissione amministrativa comunale, composta dal Sindaco e da due amministratori scelti tra i possidenti.

Questa nuova struttura assistenziale costituiva un passo avanti nell’estromissione del clero dalle opere caritative e sottoponeva al controllo del Governo tutti i beni ecclesiastici. Il concordato del 1818 tra la Santa Sede e il Regno delle due Sicilie segnò ancora un passo avanti in ordine alla demolizione del regime privilegiato in Sicilia.

In tal senso troviamo riscontro dai documenti relativi all’annualità 1814 custoditi nell’Archivio Storico Comunale di Augusta dove sono indicate le spese relative proprio a queste esigenze di pubblica assistenza e beneficenza.

-          Spese per i PROJETTI: Alle nutrici de’ Bambini projetti …..per ragione di alimenti e  pannolini.

-          RUOTARA PER LI PROJETTI, la RUOTA per accogliere i bambini projetti trovavasi  nell’edificio dell’Ospedale Civile.

-          SPEDALE E MEDICI: Allo Spedale Civico per il Medico Fisico, al Chirurgo e per medicamenti ed altro per gli ammalati poveri.

-          CARCERATI E LORO CUSTODI: Per il pane da somministrarsi ai carcerati poveri.

-          Previsti altresì fondi per i cosiddetti PADRI ONUSTI, padri di almeno dodici figli, i quali godevano di esenzioni fiscali e diverse agevolazioni.  

-          REPENTITE: prostitute pentite.

-          OSPEDALE PER LE MERITRICI, Nel 1853 il Comune disponeva la spesa per ridurre ad uso di abitazione lo stabilimento le meretrici infette di proprietà del Comune.

Con l’avvento di Ferdinando II al Regno delle due Sicilie (1830) la partecipazione del clero nell’amministrazione e nel governo, nella tutela e nella vigilanza delle opere pie laicali, ebbe un leggero incremento con parecchie disposizioni circa gli oneri di culto di detti enti.

Dai libri giornali dei conventi, libri mastri, libri d’introito ed esito, si rilevano spese per elemosine. Dai Registri d’introito ed esito del Convento di S.Domenico si rileva l’erogazione mensile di limosine ai poveri che veniva raccolte all’interno di cassette poste nella chiesa del Santo o dai proventi dei terreni di località Sabella dove i frati coltivavano frumento nella proprietà donata dal Conte Landogna. Minestre venivano altresì distribuite dai frati Cappuccini e dai frati minori osservanti della Grazia.

Ma, quali erano le Corporazioni d’Arte e Mestieri documentate in Augusta ?

La documentazione archivistica consultata ha permesso di identificare ben tredici Corporazioni esistenti in Augusta nel XVIII sec.: Giardinieri, Bordonari, Tramazzatori, Giornatari, Bottegari, Molinari, Mastri d’Ascia, Mastri Custureri, M.ri Quartarari, M.ri Ferrari, M.ri Muratori, Mr. Scarpari, Massari.

Delle numerose Confraternite esistenti a partire dalla fine del Cinquecento, lo “Stato delle Confraternite, Arciconfraternite, Congregazioni e Corporazioni esistenti in Augusta al 31 Maggio 1821 indica quella di San Sebastiano martire, pescatori/agricoltori. Maria SS. Immacolata, Sacerdoti, nobili e civili. SS. Sacramento, Coloni e Agricoltori. Confraternita S.Lorenzo martire, Facchini. Confraternita S.Biagio Vescovo, Agricoltori. Confraternita S.Maria dell’Itria, Agricoltori. Confraternita S.Antonio da Padova, diversi Ceti. Confraternita SS. Pietro e Paolo, Agricoltori. Congregazione San Giuseppe, Artisti diversi. Congregazione di Gesù e Maria, Ceti diversi. Congregazione Maria SS. Addolorata, Sacerdoti e Civili. Arciconfraternita Bianchi detta del SS. Crocifisso e Maria SS. del Suffragio, Nobili. Pia Fondazione per la Chiesa di S.Andrea Apostolo,  Pescatori d’acciughe. Pia Fondazione per la Chiesa di Maria SS. Annunziata, Marinai barche da commercio. Pia Fondazione per la Chiesa di Maria SS. del Soccorso, Macellai.

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Con l’Unità d’Italia, in forza dell’art. 23 della legge n. 753 del 3 agosto 1862, anche ad Augusta viene costituita la Congregazione di Carità il cui Statuto viene approvato il 20 agosto 1873.

All’art. 1 si legge che essa è amministrata da un Presidente e otto membri nominati dal Consiglio Comunale. Scopo della Congregazione è “amministrare i beni destinati genericamente a favore dei poveri …, di erogarne le entrate, distribuire i soccorsi secondo le disposizioni testamentarie e in mancanza di queste secondo i bisogni dei poveri stessi.

Le Opere Pie amministrate dalla stessa Congregazione erano le seguenti:

Opera Pia Ospedale Civile ed Opera Abate Bartolomeo Frixa

Trattasi di una disposizione testamentaria di quest’ultimo del 4 Gennaio 1547 presso il notaio Giovanni Calafato.

Il Pio Istituto aveva il compito di curare gli ammalati poveri d’ambo i sessi di qualunque Comune, purché all’inizio della malattia si trovasse nel Comune di Augusta (Art. 2).

L’Ospedale accoglie pure coloro che non sono poveri, salvo il rimborso della spesa cagionata dalla malattia da riscuotersi dagli stessi o dalle loro famiglie (Art. 3).

Sono ricevuti anche gli ammalati militari di ogni arma con pagamento della spesa di trattamento e cura in base a convenzione che potrà consentirsi con l’Amministrazione Militare (Art. 4).

Non sono ammessi le persone affette da malattie croniche o contagiose (Art. 5).

Pio Legato Antonio Cillizza Tulé

Trattasi di disposizione testamentaria in Notaio Giuseppe Mangano del 5 Ottobre 1681 per legato in favore di zitelle orfane consanguinee più strette per conseguire il matrimonio.

Pio Legato Giuseppe Altavilla

Trattasi di disposizione testamentaria in Notaio Giuseppe Cosentino del 21 settembre 1646 per legato in favore di zitelle consanguinee più strette per conseguire il matrimonio.

Pio Legato Maestro Vincenzo Perpignano

Trattasi di disposizione testamentaria in Notaio Rosario Zanti del 7 Giugno 1778 a favore di chi fosse più stretto in grado

Pio Legato Sacerdote Vincenzo Frixa

Trattasi di disposizione testamentaria e Codicillo, la prima redatta il 27 e il secondo il 29 aprile 1802 in Notaio Rosario Zanti per lampade innanzi al SS. Crocifisso ed un annuo funerale ambi nella chiesa di S.Sebastiano e per maritaggio in prò di donzelle nubili da scegliersi a sorteggio.

Pio Legato Leonardo Calafato Iuniore

Trattasi di disposizione testamentaria e Codicillo, la prima redatta il 16 giugno 1615 e il secondo il 26 febbraio 1621 in Notaio Bartolomeo Ferrante per maritaggio, dottorando o Sacerdozio in prò di consanguinei.

Pio Legato Leonardo Calafato Seniore

Trattasi di disposizione testamentaria di cui non si conosce la fondazione per legati di maritaggio a favore di zitelle orfane di anni dodici.

Cappella laicale del Santissimo Sacramento al Circolo

Trattasi di disposizione testamentaria di cui non si conosce la fondazione, finalizzata all’esposizione e deposizione quotidiana del SS. Sacramento nella Chiesa del Circolo.

Pio Legato Anna Pajes

Trattasi di disposizione testamentaria del 5 Giugno 1634 in Notaio Giuseppe Bonina per maritaggio a favore di orfane e donzelle.

Cappella Laicale fratelli Salvatore e Grazia Garilli

Trattasi di disposizione testamentaria fondata dal fu don Salvatore e dalla vivente Donna Grazia Garilli il 13 febbraio e 1 settembre 1831 in Notaio Antonio Frixa per Legati di messe ed altro da celebrarsi dal Cappellano consanguineo.

Legati di Maritaggio

Ancora nella seconda metà degli anni sessanta era in uso procedere pubblicamente, in occasione dei festeggiamenti di S.Domenico e S.Giuseppe, al sorteggio di legati di maritaggio a favore delle orfane degli Istituti religiosi di Augusta.

A conclusione di questa illustrazione mi sembra doveroso rammentare l’impegno dell’uomo al servizio dell’altro. L’analisi documentale dimostra come trattando dell’ospedalità e delle istituzioni di beneficenza Augusta abbia dato prova, nel corso del tempo di una grande attenzione ai bisogni della comunità. Ecco allora che descrivere del patrimonio materiale e immateriale non può esimerci del parlare di antropologia del patrimonio, dove l’uomo è al centro della nostra storia, una storia di servizio e altruismo che ai nostri giorni si esprime attraverso quel mondo del volontariato che pone Augusta quale luogo di eccellenza da additare come modello. L’Unitre è una delle tante lodevoli istituzioni di servizio, fiore all’occhiello della nostra comunità, una istituzione al servizio dell’uomo e dei suoi bisogni.

Giuseppe Carrabino

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